Condono edilizio fuori dalla Legge di Bilancio 2026: già si parla del dopo

27 Dicembre 2025 in Notizie Fiscali

Legge di Bilancio 2026 approvato con la fiducia dal Senato, sarà approvata con testo blindato anche dalla Camera martedì 30 dicembre per approdare in GU entro il 31.12.

Il pacchetto di emendamenti che prevedeva una sanatoria edilizia su larga scala non è stata confermata ma già si parla di prevedere i condoni con altro provvedimento. La riapertura del condono edilizio del 2003 resta un tema caldo.

Inoltre il Decreto Milleproroghe, approvato in grosso anticipo l’11 dicembre, inizierà il suo iter parlamentare per essere convertito in legge

Condono edilizio: fuori dalla legge di bilancio ma restano aperte le misure allo studio

Secondo le ipotesi in circolazione, si prevederebbe la riapertura del condono previsto dal Decreto‑legge 269/2003, con estensione su tutto il territorio nazionale. 

Sarebbero sanabili purché rispettino vincoli urbanistici e siano conformi agli strumenti vigenti al 31 marzo 2003 una serie di abusi edilizi come tettoie, balconi, pergolati, logge, ristrutturazioni interne ed esterne, restauro, manutenzioni straordinarie e altri interventi di modesta entità.

Non rientrerebbero invece nella sanatoria le nuove costruzioni completamente abusive, ampliamenti volumetrici significativi, sopraelevazioni, o edifici in aree con vincoli paesaggistici o ambientali severi.

Sul condono edilizio ci sarebbe già un provvedimento da utilizzare, ossia il Testo unico dell’edilizia, approvato dal Consiglio dei ministri, ma non ancora bollinato dalla Ragioneria. 

Non è escluso che il testo possa essere riaperto per accogliere le proposte al vaglio del Governo.

Gli emendamenti alla legge di Bilancio 2026, ora eliminati, sono comuque tra le ipotesi probabili.

La sanatoria non sarebbe automatica: servirà una legge di recepimento da parte delle Regioni, che definirà le modalità effettive di adesione.  Da un lato, la sanatoria potrebbe offrire un’opportunità concreta a chi ha regolarizzato, anche involontariamente, situazioni non in regola da tempo, evitando demolizioni o procedure sanzionatorie; dall’altro, la riapertura di un condono, soprattutto su scala nazionale, riaccenderebbe il dibattito sull’equità, il rispetto delle regole urbanistiche e il rischio che incentivi l’abusivismo.

Vedremo ad anno nuovo lo scenario praticabile.

Procedura e tempistiche

Perché la misura fa discutere